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| Jim Morrison/Diario Fotografico di F.Lisciandro |
''Sono sempre stato attratto dalle idee sulla rivolta contro le autorità-quando fai pace con l'autorità diventi un'autorità.Mi piacciono le idee sulla fuga o sul rovesciamento dell'ordine prestabilito-sono interessato a tutto ciò che riguarda la rivolta,il disordine,il caos,sopratutto alle attività che sembrano avere alcun senso'' Con questo soffietto autobiografico Jim Morrison cantante-poeta del gruppo- rock californiano The Doors dà una visione di se stesso nel 1967 anno del loro debutto e pubblicazione del loro primo album The Doors, ''le porte della percezione''s'intende, descritte dal visionario poeta William Blake:''Se le porte della percezione fossero spalancate,ogni cosa apparirebbe così com'é,infinita'' L'autore inglese Aldous Huxley ispirato dalla citazione di William Blake intitolò il suo saggio ''Le porte della percezione'' appunto,il suo trattato sulle sue esperienze con la mescalina, da qui la scelta di Jim Morrison di chiamare la band The Doors ''Le Porte''. Jim Morrison negli anni che vanno dal 1967 fino al 1971 (anno della sua prematura scomparsa a Parigi) fu uno dei più importanti esponenti della sua generazione ed è ricordato come una delle figure più potenti e seduttive della storia del rock.La sua morte è velata di mistero, continua a vivere nella sua musica nei suoi versi e nelle sue poesie.Da pochi mesi è uscito un memoriale, Diario Fotografico/Jim Morrison di Frank Lisciandro, che raccoglie foto inedite del periodo che va dall'estate del 1968 all'inverno del 1970-71 foto inedite di dietro le quinte, negli studio d'America e i momenti di svago, il lato più intimo e sconosciuto di Jim, uno dei migliori artisti che la storia ha ottenuto.
''Quando morirò non cercatemi dietro il freddo marmo di una tomba,cercatemi tra le rose,quando non ci sarò più cercatemi nelle fotografie,cercatemi nei miei libri,fra le mie poesie,fra la mia musica.
Cercatemi fra le cose che amo di più...perchè solo in queste cose troverai la mia anima'' [Jim Morrison]
Articolo scritto da Alessandro Totaro
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